dora
(lunedì 7 ottobre 2013)
Categoria: Affetto
Quando si dice il CARATTERE....
La mia amica con la SLA è veramente speciale! Sono andata a trovarla oggi a casa sua. E' in un letto (come quelli d'ospedale), tutto attrezzato, con tubi e tubicini vari. Ha un sonino nella laringe attraverso il quale viene pompata aria da una macchina (per la respirazione forzata), ma PARLA, con la sua voce; parla di tutto: politica, attualità, parla della sua nipotina di 4 anni..... e venerdì sera aspetta me e Fausto per giocare contro lei e suo marito a Burraco. Non un lamento, mai autocommiserazione nei suoi discorsi; ancora piena di gioia di vivere.Alla fine devo riconoscere che andarla a trovare, fa bene a me forse più che a lei; mi arricchisce ogni volta e mi aiuta a ridimensionare le inevitabili contrarietà di tutti i giorni.
Variegato davvero il mondo delle mie amicizie.....REALI.
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dora
(lunedì 7 ottobre 2013)
....beh, anche quello delle amicizie....VIRTUALI.
Assunta
(martedì 8 ottobre 2013)
01:13 del 08-10-2013
Il coraggio di chi soffre in malattie terribili come la SLA, mi fa vergognare non poco per il mio terrore patologico e la paura per i mali ed il dolore fisico, ma sono così da sempre, cerco di affrontare al meglio i mille problemi della vita, sono l'uomo e la donna di casa, (devo, perchè come sapete mio marito non può), cerco di essere forte in determinate situazioni, ma al solo pensiero di poter soffrire per qualche improvvisa malattia, il mio coraggio crolla come un castello di carte. Penso magari che trovandomici dentro diventerei forte come tutti nel sopportare, ma mi auguro vivamente di non sperimentare mai questa prova. Spero tanto che al più presto riescano a trovare una cura, lo vorrei con tutto il cuore, perchè a mio parere che non è giusto è come se fossimo persone di serie A e persone di serie B. Ma purtroppo è così, si vive una vita di lavoro, di sacrifici e poi senza un perchè ed un per come, arriva la tegola che sconvolge tutta la vita. Auguri per la tua amica, che sia sempre sorretta dal coraggio e dalla voglia di vivere e domani....chissà!
Il coraggio di chi soffre in malattie terribili come la SLA, mi fa vergognare non poco per il mio terrore patologico e la paura per i mali ed il dolore fisico, ma sono così da sempre, cerco di affrontare al meglio i mille problemi della vita, sono l'uomo e la donna di casa, (devo, perchè come sapete mio marito non può), cerco di essere forte in determinate situazioni, ma al solo pensiero di poter soffrire per qualche improvvisa malattia, il mio coraggio crolla come un castello di carte. Penso magari che trovandomici dentro diventerei forte come tutti nel sopportare, ma mi auguro vivamente di non sperimentare mai questa prova. Spero tanto che al più presto riescano a trovare una cura, lo vorrei con tutto il cuore, perchè a mio parere che non è giusto è come se fossimo persone di serie A e persone di serie B. Ma purtroppo è così, si vive una vita di lavoro, di sacrifici e poi senza un perchè ed un per come, arriva la tegola che sconvolge tutta la vita. Auguri per la tua amica, che sia sempre sorretta dal coraggio e dalla voglia di vivere e domani....chissà!
Nik
(martedì 8 ottobre 2013)
Condivido le parole di Assunta, tutte. Anch'io penso che per le sofferenze umane, dovute alle malattie, ci sia gente di serie A e altre di serie B. Ho conosciuto nel corso della mia vita persone che hanno sofferto per anni immobilizzate in un letto senza potersi muovere come il mio caro amico Antonio V., collega e fine poeta, altri come il papa' di un altro amico, che in eta' avanzata se ne è andato nel sonno senza mai aver avuto, nell'arco della sua esistenza, grossi problemi di salute. Mah, misteri della vita...oppure misteri della morte. Certo e' che da qualche parte è scritto il giorno e il momento della nostra ...dipartita. Ma il problema non è questo perchè la morte è un fatto comune a tutti; il problema, per me, inspiegabile e misterioso è trovare nel profondo del proprio essere, nel profondo della propria intima essenza quella forza capace di farti ancora aggrappare alla vita e continuare ad andare avanti nella consapevolezza di una malattia che non perdona, che è lenta, spietata. Nemmeno io ho coraggio e mi vedrei anche alquanto vigliacco nel sopportare una malattia terribile. In una situazione simile, prima della malattia, andrei all'altro mondo per la depressione.
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